“È giunto il momento di espellere “Israele” dalle Nazioni Unite. È un’entità illegittima, un progetto coloniale che si basa sul genocidio in atto contro il popolo palestinese e rappresenta un grande pericolo non solo per la Palestina, ma per la regione e per il mondo intero. Ha dimostrato ripetutamente di non avere alcun rispetto né per le Nazioni Unite né per le sue istituzioni e non ha mai attuato alcuna risoluzione delle Nazioni Unite né mostrato alcun rispetto per il diritto internazionale sin dalla sua occupazione della Palestina nel 1948″, ha dichiarato Khaled Barakat, membro del Comitato Esecutivo del Masar Badil, il Movimento Alternativo del Cammino Rivoluzionario Palestinese, in seguito all’approvazione di una risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, lunedì 25 marzo 2024, che invoca un cessate il fuoco a Gaza.
Barakat ha sottolineato che lo standard con cui valutiamo le risoluzioni delle Nazioni Unite e delle altre istituzioni internazionali non è solo il testo dei documenti ma, soprattutto, l’attuazione delle loro decisioni. In pratica, le Nazioni Unite, e in particolare il Consiglio di Sicurezza, sono state appropriate/monopolizzate dagli Stati Uniti e dalle altre potenze imperialiste occidentali per servire i loro interessi. L’ordine globale unipolare è superato e si sta rapidamente spostando verso un quadro multipolare o pluripolare, e le Nazioni Unite e le sue istituzioni devono essere rimodellate in base agli interessi e ai diritti dei popoli, riflettendo i nuovi equilibri di potere nel mondo.
Gli Stati Uniti, il Regno Unito e l’Unione Europea sono potenze imperialiste che appartengono al vecchio mondo del colonialismo. Oggi, un nuovo mondo multipolare sta prendendo forma e le potenze globali e regionali stanno emergendo per fare fronte all’egemonia statunitense e sionista nella regione, ha affermato Barakat.
Il sionismo è una forma di razzismo
“Inoltre, dobbiamo impegnarci per ripristinare la risoluzione 3379 dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, che sostiene che il sionismo è una forma di razzismo. Questa risoluzione, adottata il 10 novembre 1975, è stata annullata nel 1991 come regalo a “Israele” per la sua partecipazione alla vergognosa Conferenza di Madrid e al cosiddetto “processo di pace”. Molti Paesi sono stati complici di questo crimine contro il popolo palestinese ed è giunto il momento di riaffermare questa verità fondamentale”, ha dichiarato Barakat.
Il Movimento Alternativo per il Cammino Rivoluzionario Palestinese ha affermato che “Israele” deve essere smantellato e che deve essere costruita una nuova Palestina liberata dal fiume al mare, in cui tutti i cittadini vivono in modo dignitoso sotto la sovrana autodeterminazione del popolo palestinese.
Barakat ha inoltre condannato il ruolo degli Stati Uniti come partner e direttore del genocidio sionista in corso a Gaza, osservando che l’amministrazione Biden non riflette la posizione delle masse negli Stati Uniti, che sono scese in piazza in gran numero per rifiutare il genocidio e i crimini di guerra commessi da “Israele” con armi e finanziamenti statunitensi. “Ciò che vale per gli Stati Uniti vale anche per il Canada, la Gran Bretagna, la Francia e persino per la Germania. Il popolo è stato risvegliato e non si farà più ingannare”. Ha ricordato il sacrificio di Aaron Bushnell, il soldato dell’aviazione statunitense che ha deciso di darsi fuoco davanti all’ambasciata sionista a Washington per chiedere la fine del genocidio.
Ha poi aggiunto che “i Paesi del mondo devono capire che è la resistenza armata a rappresentare il popolo palestinese, e non un’Autorità basata sulla sottomissione all’occupazione con sede a Ramallah. La resistenza palestinese rappresenta le richieste e i desideri di giustizia, di ritorno, di libertà e di liberazione del popolo palestinese”.
La storica posizione dello Yemen a fianco del popolo palestinese
Barakat ha richiamato l’attenzione sul ruolo unico e storico svolto dal popolo yemenita, dal governo, dalle forze armate e dal movimento AnsarAllah nel partecipare alla lotta per la liberazione della Palestina, osservando che “lo Yemen e le forze armate yemenite sono l’unica parte statale che rispetta l’umanità e il diritto internazionale e che ha intrapreso azioni materiali e di forza per fermare il genocidio a Gaza”. Ad oggi, sono trascorsi 9 anni dall’inizio dell’aggressione statunitense, britannica e saudita contro lo Yemen e il suo popolo. In questa occasione, rendiamo omaggio alla fermezza del popolo yemenita che continua a fronteggiare questa aggressione e si schiera al fianco del popolo palestinese con una posizione onorevole e nobile in difesa del nostro popolo, soprattutto nella Striscia di Gaza”.